Il Ricamo Bizantino

L’arte del ricamo Bizantino si ispira ai capolavori delle basiliche bizantine di Ravenna del IV e V secolo come i mosaici, i marmi e i bassorilievi presenti nella basilica di San Vitale e a Sant’Apollinare in Classe.

Il Ricamo Bizantino è un ricamo molto antico le cui origini provengono dal lontano Oriente. All’epoca degli etruschi il ricamo era riservato solo per adornare gli indumenti degli Esarchi. Caduto l’Impero d’Occidente il ricamo fu utilizzato soltanto per confezionare i paramenti sacri e le Suore di Clausura furono, per molti secoli, le uniche a conoscerne la tecnica.

Agli inizi degli anni trenta fu istituita a Ravenna una vera e propria scuola di ricamo dove un gruppo di signore dell’Azione Cattolica offriva e condivideva l’arte del ricamo con signore e fanciulle che desideravano apprendere questa meravigliosa arte. Non ci è pervenuta la data precisa in cui fu istituita la scuola di ricamo “Bizantina ars”, sappiamo soltanto che fu chiamata  “Scuola della Piccola Provvidenza”. Questa scuola sancì i punti, i motivi ed i colori dell’Ars Bizantina: due toni di ruggine, il blu pavone, il verde e, per i ricami di destinazione sacra, l’oro. Alcune bordure e motivi complessi venivano ricalcati dai capitelli e dalle sculture bizantine, addirittura anche dai bassorilievi d’avorio del magnifico trono di Massimiano.

La scuola diretta da Alberta Pironi divenne il centro di una fiorente attività. Il merito principale dell’iniziativa può essere attribuito alle sorelle Rosalia e Nerina Poggiali che pur essendo brave ricamatrici ma non possedendo né le conoscenze tecniche necessarie né la disponibilità di idonee insegnanti, si rivolsero alla ditta Canetta di Milano che inviò a Ravenna la signora Fancella, esperta maestra di ricamo.


Alcune testimonianze orali attribuiscono l’ideazione dei primi disegni di ricamo ad un sacerdote per questo ritroviamo nei disegni simboli religiosi tratti dall’iconografia della tradizione cristiana.

Vennero ripresi i vecchi disegni, a volte furono personalizzati secondo particolari interpretazioni dei modelli originari o per adeguarli a nuove esigenze: nacquero allora opere di grande impegno e di elevatissimo livello qualitativo come le due tovaglie da altare,gli inginocchiatoi e un camice per la Cattedrale, come la tovaglia per l’altare del Santissimo nella chiesa di San Domenico o quella per l’altare maggiore della chiesa di San Carlino.

Durante il fascismo la scuola di ricamo chiuse i battenti,  dopo la II Guerra Mondiale fu tentata una riapertura, ma non fu in grado di proseguire.

Il Ricamo Bizantino viene eseguito su tessuti a trama fitta e regolare, è caratterizzato da un fondo monocolore ricamato a punto bizantino (punto stuoia), che circonda una figura con i contorni ed alcuni tratti ricamati a punto erba. I motivi utilizzati sono floreali e di animali spesso corrispondono a simboli del cristianesimo e dell’eternità come agnelli, cervi, colombe, pavoni, foglie di acanto, zampilli d’acqua, tralci, ghirlande e palme.

Fonte: www.byzantinaars.it

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